Un viaggio tra la corte sveva e quella normanna
La Sposa Normanna, una storia di amore e coraggio!
Breve recensione al romanzo di Carla Maria Russo
Da tempo non leggevo un romanzo storico e di Federico di Svevia conservavo solo il ricordo di un sovrano illuminato, imbevuto di humanitas, fondatore dell'Università di Napoli e nella cui corte si sviluppò la Scuola Siciliana, famosa per avere impiegato per la prima volta il volgare nella lirica d'amore, ispirandosi a quella provenzale.
Il romanzo di Carla Maria Russo tuttavia, che vanta tra gli altri meriti una scrittura semplice e scorrevole, che scivola senza intoppi, ha reso però la figura di Federico di Svevia, figlio della grande Costanza d'Altavilla, un personaggio molto più complesso e versatile ai miei occhi. Ne emerge la figura di un uomo cresciuto in mezzo al popolo palermitano, dai modi rozzi e il linguaggio scurrile quando necessario, ma al contempo dotato di una intelligenza e di un coraggio fuori dall'ordinario. Doti queste ereditate dalla madre, la sposa normanna, costretta a lasciare la vita monastica per cui sentiva una vera vocazione, per obbedire agli ordini di Re Guglielmo che la fece sposare con Enrico VII in modo da poter dare al Regno di Sicilia un sovrano in cui scorresse il sangue degli Altavilla.
Un romanzo che svela intrighi, brame di potere, tradimenti e ricatti e il coraggio e la forza morale di una donna che è riuscita a fare fronte a numerose difficoltà e a sopportare grandi dolori, vissuta nell'attesa prima e nell'adorazione poi di quel figlio che avrebbe educato ad essere un agnello tra i lupi.
Ora non vedo l'ora di leggere altro sugli Altavilla, Federico di Svevia e la corte siciliana.
E vorrò leggere altro di Carla Maria Russo.
Nel caso voleste saperne di più potete guardare le mie storie in evidenza "Letture a Caldo" sulla mia pagina instagram @ottobonivalentina.
Buone letture!


La sposa normanna
L'unica condizione irrinunciabile era la presenza di una madre. Solo loro sapevano regalare carezze e premure, a qualunque popolo appartenessero.