Gli articoli scritti per la rubrica omonima de la Repubblica raccolti in un volume
I tabù del mondo
Recensione al libro di Massimo Recalcati
I tabù del mondo dello psicanalista lacaniano Massimo Recalcati è un libro che indaga la dialettica esistente tra l’esperienza del limite e la spinta alla sua violazione, che caratterizza da sempre la vita umana e sulla quale si fonda “l’iscrizione simbolica del tabù”. La riflessione filosofica di Recalcati si basa su una concezione positiva e umanizzante del tabù, foriero del segreto di cui ogni vita umana è impregnata. Il limite, la Legge, il tabù, non vanno considerati come forme repressive per la vita umana, bensì come fondamenti etici di ogni esistenza che faccia del desiderio la propria bussola. La raccolta di saggi passa in rassegna diverse figure mitologiche e numerose patologie cliniche per mostrare come oggi sia necessaria una rivalorizzazione del tabù come effetto di una Legge che umanizza la vita.
I tabù del mondo di Massimo Recalcati, edito nel 2017 da Einaudi, è un libro che consiglio vivamente per iniziare alla grande il 2018. Lo psicanalista lacaniano, attraverso il linguaggio estremamente chiaro e lo stile divulgativo che lo contraddistinguono, si interroga sulla dialettica irrisolta da sempre esistente tra esperienza del limite e spinta al suo trascendimento, attraverso una figura chiave ed archetipica: il TABÙ.
Il libro, che è una raccolta degli articoli che il Professor Recalcati ha scritto per la rubrica settimanale di Repubblica Tutti i tabù del mondo, vuole indagare a fondo quale passione si celi dietro il tabù che ne vieta la soddisfazione. Il presupposto alla base di queste riflessioni filosofiche è la consapevolezza che le perversioni sono tutte patologie in cui si tenta di violare un limite imposto, che è però necessario alla preservazione dell’aspetto più umano della vita. Esiste infatti da sempre una tensione tra la Legge e la spinta alla sua violazione. Nel mito questa dialettica irrisolta fonda i propri archetipi: Caino, Edipo, Ulisse, Antigone, Medea sono solo alcuni degli antesignani presi ad esempio.
Per trattare il tabù evitando ogni rischio di fraintendimento o banalizzazione è necessario però, spiega bene Recalcati, distinguerne due facce, due versioni, due interpretazioni: da una parte esso viene concepito in termini semplicemente ideologici e “superstiziosi”, come un limite che opprime e restringe il campo vitale; dall’altra invece il tabù è quel limite inviolabile e “sacro” che conserva la memoria della Legge della parola e serve a preservare e custodire la dimensione di mistero di cui ogni vita è impregnata sin dalla nascita. “Svelare” il tabù è in tal senso esperienza disumanizzante, reificante. Si tratta allora di riaffermare e rivalutare la natura simbolica del tabù come memoria della Legge umanizzante della parola.
La tendenza contemporanea è quella di volersi liberare da ogni forma di tabù, come se questa “liberazione” corrispondesse ad una libertà reale dell’uomo. Ma mai mito fu più falso di questo perseguito dalla nostra generazione, che ha voluto fortemente l’evaporazione del Padre come simbolo della Legge. Si scambia l’assenza della Legge come massima forma di libertà, mentre il vero volto di questo vuoto normativo è la più grave forma di schiavitù. Ecco perché oggi più che mai è bene ristabilire il valore umanizzante del tabù. Ecco perché la lettura di questo libro è a mio modesto avviso fondamentale per una presa di coscienza sul nostro essere uomini che vogliano andare in direzione ostinata e contraria rispetto a quella Mutazione antropologica reificante così ben descritta dal Pasolini corsaro, cui, non a caso, il volume è dedicato.
I tabù del mondo ha il merito di mettere nero su bianco interrogativi e riflessioni che riguardano temi “etici”, prima che politici, estremamente attuali. E lo fa ponendo dubbi che partano da un unico punto fermo: ciò che è bene è ciò che umanizza la vita, ne amplia l’orizzonte del senso, mentre ciò che è male per l’uomo, ciò da cui si origina ogni patologia, è la fossilizzazione su posizioni che invece restringono e opprimono il campo vitale.
I tabù del mondo
Le lacerazioni tragiche del Novecento hanno lasciato il posto a un disincanto generalizzato che sembra aver annullato l'esperienza angosciosa del tabù.